Mostra fotografica - Una storia unica come tante altre

Racconti di uomini, di donne e delle Valli di Comacchio nelle fotografie di Romano Folicaldi


Oggi Comacchio e il suo territorio non rappresentano solo un ineliminabile punto di riferimento per quanto riguarda lo sviluppo economico, produttivo e sociale del territorio del Delta Padano ma anche per quanto riguarda il versante storico e culturale.

In quest’ultimo settore, con la piena coscienza dei propri limiti, si inserisce questa mostra che raccoglie una parte del materiale fotografico che Romano Folicaldi ha raccolto nel corso degli anni Sessanta e che, dopo un lungo lavoro di elaborazione, iniziato durante il periodo di isolamento causato dal covid, è confluito nel libro (ha dato vita al libro) Una storia unica come tante altre.

Sono immagini di parti di un mondo che sembra non esistere più ma che, invece, è ancora presente, e continua a esserlo, nel fascino che questi luoghi emanano.

Le fotografie esposte nella Sala Aceti della Manifattura Marinati di Comacchio hanno già fatto parte di un episodio espositivo Folicaldi e Vallieri. Una storia padana. Fotografie degli anni Sessanta e del convegno Comacchio Anni Sessanta, Sessant’anni dopo, organizzati a Palazzo Turchi di Bagno, a Ferrara, nel marzo del 2023.

A queste si aggiungono, nella vicina Sala Aggraffaggi, una serie di fotografie che riguarda la lavorazione delle acquadelle e delle anguille che avveniva proprio in alcuni di questi spazi.

Romano Folicaldi ha vissuto a Trento - dove è nato nel 1931 - Treviso, Bergamo, Bolvedro, Lugo di Romagna, Bologna e soprattutto Fermo, con lunghi soggiorni a Firenze
e a Pesaro. Lugo, città d’origine della sua famiglia, ha costituto l’estremità placentare di un cordone ombelicale che non è mai stato reciso.
Dal 1961 è sposato con la Sandra che a Lug la staséva in pèt a la Madòna de Ghét; dalla loro unione sono nati 4 figli.
Ha svolto attività di medico ospedaliero
a Bologna e a Fermo, dove ha diretto la Divisione Ortopedico-traumatologica dell’Ospedale “A. Murri”.
Ha adoperato la fotografia come strumento di indagine e di aggancio del proprio passato; è convinto da sempre della complementarietà dell’immagine e del testo scritto. Ha pubblicato in riviste e libri del settore.

Nel 2011 ha ricevuto dal CRAF il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia - XXV Edizione, un riconoscimento gia' attribuito ai nomi piu' prestigiosi della fotografia italiana.Ha eseguito la trasposizione in legno dei nove Solidi Regolari (i cinque del- la tradizione platonica insieme ai due di Keplero e ai due di Poinsot) con esposizioni agli Uffizi e al Museo Galileo a Firenze, alla Sala dei Ritratti a Fermo e al Mausoleo de La Bela Rosin a Torino.

A cura di Aps Gradangoli e poliedri, Università di Ferrara SMA, Galleria d'Arte Moderna e Contemporaneadi Ferrara, Comune di Ferrara, Comune di Comacchio, in collaborazione con Scuola Bottega San Giuseppe di Comacchio.

Mostra fotografica - Una storia unica come tante altre
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